sabato 19 giugno 2010

Trattare ceneri al Villaggio. Ma il quartiere cosa ci guadagnerebbe?

"Impianto trattamento ceneri da RSU". A molti padernesi è bastata l'etichetta per mettersi in allarme e cominciare a preoccuparsi per la possibile apertura, sempre al Villaggio Ambrosiano e proprio di fronte all'area ex Tonolli, di questo nuovo impianto progettato dalla Società Leganti Naturali Srl. La capacità media di trattamento dell'impianto è di  600 tonnellate al giorno di ceneri, che verranno trasformate in additivi per cemento impiegati in sostituzione delle ceneri di carbone normalmente usate nella produzione di laterizi. Si tratta di un modo perfettamente noto di riciclare questo residuo della combustone che altrimenti sarebbe destinato a discarica. "Le ceneri pesanti prodotte dagli inceneritori di rifiuti solidi urbani (RSU), sottoposte ad un processo di macinazione ad umido, presentano caratteristiche tali da poter essere utilizzate come aggiunte minerali per la produzione di calcestruzzi e malte e contribuiscono attivamente all’aumento della resistenza e alla diminuzione della permeabilità". questo si legge nelle conclusioni di uno studio realizzato sul tema da ricercatori del Politecnico di Milano che si può consultare qui. In pratica l'impianto proposto funziona così: stocca le ceneri in entrata, separa le eventuali frazioni metalliche dalle ceneri composte da silicio amorfo, ferro e calcio, macina a umido le ceneri, le setaccia uteriormente e poi le stocca umide pronte per la vendita. Insomma si tratta di impianto industriale di componenti per laterizi che può lavorare al massimo ogni giorno quantità corrispondenti a quelle trasportate da 15-20 autocarri. L'unico elemento di criticità vera che mi sembra di individuare nel progetto è l'impatto causato dal significativo traffico di automezzi pesanti, in entrata e uscita dall'impianto perché per il resto non dovrebbero esserci altri problemi legati al processo di trattamento che avviene a freddo, senza produzione di energia nè emissioni gassose e con il recupero totale delle acque utilizzate.
Per dare una valutazione seria sulla proposta si dovrebbe avere qualche informazione in più sul bilancio costi-benefici per il quartiere e la città prodotti dall'impianto. A meno che non si aderisca al pensiero integralista dei Verdi di Paderno Dugnano che sul loro sito liquidano la cosa scrivendo: "Noi Verdi ed ecologisti non intendiamo certo avvallare l'insediamento di un impianto di questo tipo. Riteniamo che la gestione dei rifiuti debba escludere l’utilizzo di inceneritori non solo a Paderno Dugnano, ma ovunque". E' una posizione chiara e rispettabile, che non condivido.
Personalmente ritengo che prima di dare un giudizio si debba verificare dati alla mano l'impatto viabilistico e ambientale provocato dalla sua localizzazione in un quartiere già pesantemente degradato che avrebbe bisogno di altri progetti di riqualificazione e risanamento ambientale e urbanistico. Che strada faranno i mezzi carichi di ceneri pesanti per entrare nell'area di trattamento? Quanti saranno al giorno e in quali orari viaggeranno? Che garanzie abbiamo sul controllo effettivo delle ceneri volatili? Che garanzie per il controllo sulle acque immesse negli scarichi? Quali garanzie sul rumore che non si deve aggiungere all'inquinamento sonoro già esistente? E in conclusione cosa riceverà di positivo il Villaggio Ambrosiano e cosa otterrano i suoi residenti in cambio di questo ennesimo sacrificio? Discutiamo di questo piuttosto e chiediamo all'amministrazione padernese di rispondere a queste domande prima di decidere.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come non era già tutto finito. e invece sull'inceneritore è ancora tutto in gioc visto che hanno concesso una proroga alla paderno energia x migliorare il suo progetto e, come s enn bastasse a 200metri ci mettono questa nuova fabbrica della morte.
Come al solito alcuni politicanti fanno un mucchio di dichiarazioni a vanvera tanto x ammansire la gente e poi pugnalarli alle spalle. Ma ricordate ce ne sono molti che non si fanno fregare e stanno con gli occhi ben aperti

Dr. Arch. Fabrizio Allegro ha detto...

Buon giorno Arcari, ho letto entrambe i post (anche quello di Giuranna) ed avevo già espresso un parere. Colgo l'occasione per intervenire sul suonperche altri spunti di riflessione ne ha.
Perché Villaggio Ambrosiano sia deputata ai sacrifici dipende dal fatto che comunque sia qualcuno ivi procede nella sua idea di installare l'inceneritore diversamente non starebbe lavorando alle integrazioni e non avrebbe chiesto ed ottenuto proroga dalla Provincia.
E' proprio la vocazione urbanistica industriale che comnota in modo pesante Villaggio Ambrosiano. Credo come ha scritto che sia qui la possibile differente sorte di Paderno D. Oggi o magari con il PGT si potrebbe far diventare comune
"virtuoso" Paderno aggiornando il documento di piano dichiarando di escludere gli impianti industriali classificati nel Dm come pericolosi e questo sarebbe il piu' elementare atto che denoterebbe una politica nuova e (molto) forte e decisa a tutelare la salute dei cittadini. Perche' di questo si tratta. Come arrivano 600 tonnellate di scorie al giorno ? Non credo con 15 banali camion. E scorie che potenzialmente sono anche radioattive come vengono gestite ? Non ho trovato per ora nessun piano di azionebin tal senso nei documenti. Potremo riparlarne, ma certo e' che non si tratta unicamente di traffico di mezzi pesanti, ma di movimentazione e trattamento di materie pericolose. Anche il controllo (semestrale) dei prodotti stoccati nei silos non credo sia rassicurante. E' il massimo che si possa fare ? Anche a queste domande potrebbe rispondere la Amministrazione ? Ma, credo anche l'opposizione ... e senza che sia l'inerzia del prossimo comitato ad alzare l'attenzione sulla questione.
Saluti
Fabrizio Allegro

carlo arcari ha detto...

Fabrizio e Anonimo, mettiamoci d'accordo. Io non discuto di "fabbrica di morte" riferendomi a un impianto che si limita a tritare ceneri con acqua e mescolarle ad altri leganti per farne cemento, o delle stesse ceneri indicate come "rifiuti potenzialmente radioattivi". Se questo è il vostro approccio fatelo pure dove volete, ma non qui con me perché non intendo seguirvi su questa strada. I 15 camion che ho indicato sono la semplice divisione di 600 tonnellate per 40 che è la portata di un normale autocarro per il trasporto di inerti. Fabrizio, fammi capire, adesso ci diamo anche del lei?

Dr. Arch. Fabrizio Allegro ha detto...

Arcari scusa ma il "lei" era per rispetto. Riprendo subito.
Non ho parlato di fabbrica d morte ho fatto tre osservazioni sui rischi non evidenziato o proposto una soluzione (urbanistica) x risolvere il tema oggi più sentito ovvero la titela della salute. La manifestazione dei 1000 elaveva ed ha questo significato non dimentichiamolo. E quindi coglievo la tua riflessione su Villaggio Ambrosiano con un apporto specifico (pgt) se questo non e' gradito non c'e dibatto.
Ma alle due questioni circa il rilascio in atmosfera di ergenti in polvere dai silos e il rischio (espresso nella relazione non tecnica) dei radioattivi e' presente e diversamente non occorrerebbe chiedere una Autorizazione Ambientale.
La nota che esprimo sul traffico e' da ponderare meglio perche' la piu' grossa autobetoniera porta 12 tonnellate ma di prodotti miscelati non in fusti. Un camion "normale" trasporta 3,5 quintali, un bilico qualche tonnellata.
Credo che una stima più attendibile sia x 200 mezzi da 2/3 ton al giorno. Nessun anatema, ma prodotti "grigi" o "neri" in edilizia ce ne sono una infinita' ma si può anche sceglierne diversi.
Sono tecnica bioedile dal 2001 per un master svolto all'anab (Ass. Naz Architettura Bioecologica) e in 10 anni di pratica cincentrata su qs. temi ho svolto diverse analisi, anche su cemento e/o prodotti alternativi.
Personalmente adotto una procedura x qualificarli e ho delle schede per quelli utilizzabili xke poco impattanti
sull'ambiente, altri +\- impattanti hanno x ciclo produttivo o
altro.
Non pensi di aver scritto qualcosa che possa turbare, ma ci sono considerazioni pari alle tue ed altre più tecniche.
Ciao a presto

Fabrizio Allegro

carlo arcari ha detto...

Fabrizio, guarda che sul volume di traffico ti sbagli, un camion per il trasporto di inerti (le ceneri pesanti non viaggiano in fusti perché sono classificate come rifiuti speciali non pericolosi) porta molto di più. Ad esempio una motrice Mercedes Actros AG1841 porta un cassone con tara di 7.500 Kg e portata di 29.300 Kg.
Il tuo discorso sul PGT è corretto, ma la richiesta va fatta a chi lo sta preparando, cioè alla giunta di destra. L'opposizione lo commenterà ed emenderà quando l'avrà visto.

giorgio r. ha detto...

@Carlo la questione non è essere integralisti o no , è se considerare gli inceneritori come punto fondamentale per il riciclo dei rifiuti .
Il ‘NO’ di noi Verdi a questo tipo di impianto parte proprio da questo, per noi gli inceneritori non servono, e non solo quello di Paderno Dugnano perché situato vicino a casa nostra ma tutti ovunque.
Se vogliamo comunque analizzare questo tipo di impianto, esso può presentare un problema ambientale per quanto riguarda l’inquinamento della falda acquifera, il trattamento viene fatto ad umido e non a secco, e la possibilità di presenza di ceneri tossiche e radioattive, considerando che le ceneri in questi impianti vengono stoccate in bunker all’aria aperta per una quindicina di giorni, nei silos vengono stoccati gli additivi e i reagenti necessari per la trasformazione.
Altro fattore di inquinamento, da non sottovalutare, è quello acustico, sia prodotto dai camion in entrata ed uscita ma anche dall’impianto stesso funzionante 24 ore su 24.
Per quanto riguarda il traffico veicolare la stima fatta dai richiedenti nella loro relazione presentata in Regione parla di “7 mezzi/ora pari a circa 60 camion/giorno nella fascia operativa diurna”.
Cosa ci guadagna il Villaggio Ambrosiano ? la domanda che ti poni è la più sbagliata che esiste, non è pagando che si può quello che si vuole , è lo stesso ragionamento che questa amministrazione aveva fatto per l’inceneritore, ritenendo importante il suo insediamento perché avrebbe portato soldi nelle casse del Comune.

carlo arcari ha detto...

Giorgio,questo impianto di cui si parla non è un inceneritore. Il problema del traffico veicolare l'ho sollevato io nel mio post, siamo d'accordo anche che è l'unico problema da tenere presente e personalmente lo considero un motivo sufficiente per esprimere contrarietà all'insediamento (lasciamo perdere la presunta radioattività). Per quanto riguarda infine il "cosa ci guadagna il Villaggio?" si tratta di una domanda retorica perché ho già detto nel post (vai a rileggerlo per favore) che il quartiere avrebbe bisogno di venire risanato e riqualificato non ulteriormente compromesso. Pertanto come vedi nel merito siamo d'accordo. Non ci intendiamo e non ci intenderemo mai temo sul metodo. Io odio gli approcci ideologici perché dopo 45 anni di politica più o meno attiva credo di sapere che non servono a niente e portano per mano solo storie tragiche o ridicole. Bastano e avanzano per decidere i fatti nudi e crudi.

Anonimo ha detto...

i bilici hanno una portata di 20/22 tonnellate, quindi solo per le ceneri ci vogliono 30 camion in entrata + gli aditivi e altri prodotti per il legame =comion x
Poi bisogna far uscire il materiale e sono altri 30 camion + il numero di camion utilizzati per gli additivi e collanti. Direi circa 80/90 camion giornalieri.

giorgio r. ha detto...

Si Carlo quest’impianto non è un inceneritore ma ne è strettamente legato , senza di esso non ci sarebbero scorie e quindi neanche questo tipo di impianto.
Credo, anch’io , che nel metodo non ci intenderemo mai, per dare una valutazione a questo richiesta non ritengo che si debba partire da un bilancio costi-benefici, che questo impianto potrebbe avere sul quartiere e sulla città, ma ponendosi un semplice domanda ; come si può risolvere il problema del trattamento dei rifiuti, con gli inceneritori o con la raccolta differenziata e il riciclo?.
Per quanto riguarda la presunta radioattività, non l’ho scritto per alimentare paure ma è un pericolo concreto visto che la “Società leganti naturali srl “ nella sua richiesta alla Regione scrive a pagina 11 della “Sintesi non tecnica”:
“9.4. Controllo radiometrico
Verrà installato sistema a portale che permette di effettuare in tempo reale il controllo radiometrico del veicolo in transito, identificando così l’eventuale presenza di sostanze radioattive all’interno del carico trasportato.
I dati ottenuti sono confrontati continuamente con le soglie di allarme in modo da riconoscere prontamente l’eventuale presenza di sostanze radioattive. In caso di allarme il sistema avverte immediatamente l’operatore mediante segnalazioni ottiche ed acustiche.”
Nel frattempo quel veicolo avrà viaggiato, con il suo carico radioattivo, liberamente per le nostre strade.

carlo arcari ha detto...

Ecco perché è difficile capirsi. Tu pensi davvero di poter bloccare gli inceneritori impedendo la nascita di questo impianto? Io non ci credo perché so che attualmente le ceneri vanno in discarica o comunque nell'ambiente dove sono sempre andate. Pertanto ritengo che trasformarle in cemento sarebbe molto meglio. Detto questo confermo di essere contrario a questo progetto per i motivi che ho esposto e che mi sembrano sufficienti.

Anonimo ha detto...

quindi siamo tutti daccordo. Non vogliamo i camion e nemmeno le ceneri (prima che ce le portino in battello...). C'è poco da dire se non un bel "NO grazie, e ci avete anche rotto con 'sti progettini eco-solidali!"
Fabri