sabato 1 giugno 2013

Expo, la via d'acqua e il Villoresi navigabile

Ricevo da Gianni Rubagotti questo intervento che riguarda le vie d'acqua e la loro possibile utilizzazione (nella foto prove di navigazione sul Villoresi).
Ps. Molti lettori quando 10 giorni fa ho comunicato la mia intenzione di chiudere il blog mi hanno chiesto di lasciarlo aperto come memoria, luogo di scambio di opinioni, idee e progetti. Per ora Gianni Rubagotti e Gianfranco Massetti ne hanno approfittato. Li ringrazio e invito anche tutti gli altri a farlo.


Cosa c'entra l'Expo con Paderno Dugnano? Cosa c'entra una manifestazione che si svolge a Milano con la nostra città?
Il punto è che l'Expo non si svolge solo a Milano, il polo fieristico di Rho ne sarà uno dei cuori, forse il più importante e questa città è a un passo da Paderno con cui convive da quest'anno nel progetto Supermilano .
Rho è così importante che è coinvolta in uno dei più grandi investimenti è la via d'acqua che dovrebbe collegare il Villoresi e la Darsena, presentato in questo video trionfale sul sito dell'Expo. Il nome via d'acqua fa pensare a una via di comunicazione, non su asfalto ma su acqua: insomma un nuovo naviglio che nella Darsena incontra il Grande e il Pavese e il sud agricolo di Milano.
Ma allora perché Salviamo il Paesaggio si sta mobilitando contro questo progetto tanto da invitare a inviare mail dal suo sito e perché il comitato Milanosimuove 2.0 che pure aveva promosso un referendum cittadino per scoperchiare i navigli si oppone?
Perché la via d'acqua è un costosissimo progetto che:
1 non è una via, non è navigabile, è solo un ruscello d'acqua il cui utilizzo dopo l'Expo è pieno di dubbi
2 in alcuni parti questo ruscello verrà "tombinato", cioè passerà sottoterra, dato che passa in zone densamente abitate: insomma più che un naviglio una fogna.
E pensare che forse un naviglio noi ce lo abbiamo sottocasa, senza bisogno di espropri o tombinature, come suggerisce il titolo di un bel libro disponibile nella biblioteca comunale, "Il Villoresi : l'ultimo naviglio" di Giorgio Bigatti
Il Villoresi sembra un'opera pensata per il tema dell'Expo: è stato realizzato nell'800 per combattere la povertà di raccolti del NordMilano, causata dal suo terreno povero d'acqua e argilloso (non a caso l'industrializzazione ha fatto forte presa qui). Forse non è fuori luogo che aiutasse in questo modo a combattere se non la fame la malnutrizione, passando da  campagne non lontane da quelle bergamasche dove in quel periodo mieteva vittime la pellagra, dovuta proprio a questo problema.
Il tracciato di questo canale che taglia il NordMilano da Somma Lombarda nel varesotto fino a dopo Monza passando anche dal nostro comune sembrerebbe molto simile all'idea della pedemontana di deviare da Milano il traffico bloccato dalla tangenziale spostandolo da gomma a nave.
Ma se scartiamo il trasporto per motivi lavorativi un percorso che bagna perle come Villa Litta a Lainate, Villa e Viale Bagatti da noi e passa vicino a Villa Arconati avrebbe sicuramente forti potenzialità turistiche, magari proprio per i visitatori dell'Expo.
So che da alcune righe i pochi lettori che non se ne saranno andati mi stanno dando del pazzo: invito questi coraggiosi rimasti a leggere questo recentissimo articolo  
http://www.legnanonews.com/news/1/14516/
che parla del "Successo per le “prove tecniche di navigazione” del Canale Villoresi nella tratta compresa tra Arconate e le Dighe di Panperduto"
"Ci sono tutti i presupposti perché la navigazione turistica possa essere varata anche lungo il Canale Villoresi” ha dichiarato il presidente dell’ET Villoresi Alessandro Folli.

Forse i navigli non bisogna inventarli, ma imparare a riconoscere quelli che ci sono già.

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