martedì 3 giugno 2014

Antonella Caniato: "Paderno Dugnano, una grande sfida che mi appassiona"

Se vincerà il ballotaggio dell'8 giugno sarà la prima donna eletta alla carica di Sindaco nella storia di Paderno Dugnano. "Da quanto tempo ti stai preparando a fare il primo cittadino?". Antonella Caniato, sorride "Non da tanto tempo. Due anni fa ero ancora incerta per via delle leggi sul conflitto di interesse relative ai funzionari pubblici, poi quando è stata fatta chiarezza e ho visto che nulla ostava alla mia candidatura mi sono decisa, anche grazie al sostegno di amici dentro e fuori il partito che mi hanno convinta ad accettare questo impegno".
Intervisto Antonella sotto un gazebo nel giardinetto fresco di casa sua a Baraggiole. "Una casa che io e mio marito ci siamo costruiti da soli partendo da zero perché non avevamo alle spalle famiglie in grado di aiutarci. L'ho conosciuto nel 1985 nella storica sede della Democrazia Cristiana in via Nirone quando mi avvicinai alla politica per la prima volta. Attività che tutti e due abbiamo subito abbandonato per una cosa più importante, mettere su famiglia".
La politica ha ricominciato a farla una ventina di anni dopo. "Ho ripreso nel 2007 quando è nato il PD – dice -. C'era una prospettiva nuova, un partito nuovo e nel 2009 mi sono candidata alle primarie. Poi cinque anni di opposizione in Consiglio Comunale e adesso eccomi qua". In questi anni molte cose sono cambiate nel PD, in Italia e a Paderno Dugnano. Il partito è molto diverso, più capace di un tempo di guardare alla società nel suo insieme, realtà che è profondamente mutata. A Paderno Dugnano come in Italia sono emersi bisogni nuovi, nuove urgenze, alle quali dare risposte. "E' una grande sfida che mi appassiona e che accetto con entusiasmo".
Antonella Caniato ha le idee molto chiare sulle cose da affrontare subito: lavoro, partecipazione, povertà, giovani. "Nella mia azione di sindaco metterò al centro la partecipazione, un metodo di governo necessario per tutelare la salute dei cittadini e del territorio e gestire insieme le criticità alle quali dare soluzione – sottolinea – Io sono molto determinata e per questo a volte sembro dura e antipatica, ma in realtà chi mi è vicino e ha lavorato con me sa che questo è il mio modo concreto di affrontare i problemi e rispondere alle esigenze delle persone, che io conosco benissimo dal momento che sono una donna, una madre di famiglia con tre figli uno studente alle superiori, uno laureato e un laureando che devono fare i conti con il lavoro che non c'è e un futuro pieno di incognite. Io sono un dipendente pubblico, mio marito è dirigente di una piccola azienda. Sappiamo bene cosa ha voluto dire la crisi degli ultimi cinque anni perché l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle".
Come affronterà i punti del suo programma? "Per quanto riguarda la partecipazione troveremo insieme un nuovo modello che sostituisca i vecchi consigli di quartiere. Lo faremo recuperando il meglio della grande esperienza che è stata fatta in passato e gestiremo i nuovi organismi con un assessore o una delega specifica – dice -. In tema di sicurezza del territorio e delle persone creeremo un vero coordinamento tra le forze dell'ordine e i cittadini che vogliono e devono venire coinvolti e responsabilizzati. Per i giovani non creeremo un finto assessorato, ma un programma specifico che preveda la creazione di spazi e momenti di aggregazione da gestire insieme a loro utilizzando in modo nuovo e aperto i centri sociali che non dovranno essere come ora solo dei centri anziani. Le tasse e le tariffe dei servizi ai cittadini che inizieremo subito a ridurre. I soldi li chiederemo a chi ce li ha, non a chi è più povero e ha più bisogno come ha fatto Alparone.".
Per quanto riguarda la squadra di governo, per ora non vuol far nomi. "Dovrà essere una squadra di persone dotate di competenze, ma anche di grande passione per i problemi che si dovranno affrontare – osserva -. Una squadra politicamente giovane che sappia sfruttare i punti di forza della città a vantaggio di tutti i padernesi. Paderno Dugnano ne ha molti. Il verde, i parchi urbani pubblici e privati da aprire alla città. La cultura e le sue infrastrutture da promuovere e far diventare punti attrattivi che ci qualifichino della città Metropolitana. Le nuove e vecchie attività produttive artigianali e industriali da sostenere con investimenti e una politica innovativa coerente. Tutte cose che la vecchia giunta di destra ha cancellato e lasciato cadere impoverendo la città".

Intervista di Carlo Arcari

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