domenica 14 settembre 2014

Il sapore antico della pizza "Andrera"

La pizza "Andrera "come la chiamava mia suocera (in italiano sarebbe all'Andrea) è una tipica focaccia del Ponente ligure dedicata all'ammiraglio Andrea Doria originario di Oneglia che mia suocera Maria Pia Giussani cucinava fin da bambina in casa sua dove la componente ligure era molto forte..
L'ho mangiata la prima volta quando siamo andati nel 1993 io e Isabella a vivere nella villetta di via 4 Novembre (oggi abbattuta,  che tristezza...) a Paderno Dugnano dopo che era è rimasta sola a seguito del matrimonio del figlio Gianni e lei che ormai era quasi invalida (ma sempre ottima cuoca) mi ha insegnato a farla. La pizza che chiamano anche "sardenea" perché è a base di sardine o acciughe, è un piatto poverissimo come tutti i piatti fatti con ingredienti poveri, ma buonissimo e saporitissimo, che si gusta da oltre 500 anni tra Sanremo e Bordighera. 
Io l'ho preparato così: 500 gr. farina 00, 30 gr lievito, sale e 4 cucchiai d'olio extravergine di olive taggiasche, 250 cl di acqua, una grossa cipolla affettata, un po' di pelati (pochi) 80 gr acciughe salate e lavate, 1 spicchio d'aglio affettato fine, 12 olive taggiasche in salamoia, 2-3 foglie di basilico.

La pasta una volta uscita dalla mia nuova "planetaria", dopo aver lievitato per un'ora, l'ho schiacciata con le mani e le dita unte d'olio in una teglia circolare anch'essa ben oliata, lasciandola alta almeno 1 cm. Ho soffritto le cipolle alle quali una volta bionde e sudate ho aggiunto il poco pomodoro e le acciughe a pezzetti, cotto e raffreddato il condimento l'ho versato sulla pasta con l'aggiunta delle olive ( o capperi a chi piacciono) e del basilico. Poi in forno a 240 gradi per 1/2 ora fino a farla diventare croccante fuori e morbida dentro.
Provate a farla anche voi, non è difficile, l'unica avvertenza è attenti a non aggiungere sale sulla pizza perché ci sono già le acciughe. Vino? Se siete un appassionato e lo trovate c'è il Pornassio, un vino prodotto tra Savona e Imperia, in realtà un dolcetto di montagna dell'entroterra ligure che può essere bevuto, rosso, rosato (sciac-trà), ma anche passito. Buon appetito.

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